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29 marzo 2012 4 29 /03 /marzo /2012 09:31

La Fisac-CGIL presso il Garante per la protezione dei dati personali aderisce all'iniziativa

 

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30 dicembre 2011 5 30 /12 /dicembre /2011 11:16

Da oggi iniziamo ad approfondire l’accordo sottoscritto il 21 dicembre 2011 tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. Il primo di questi articoli non può che riguardare la nuova disciplina del contratto a tempo determinato presso il Garante per la protezione dei dati personali. Dai nove anni quale termine massimo di durata di quel rapporto si è scesi a sette anni. Sembrerebbe previsto (il condizionale è d’obbligo non avendo ancora contezza della delibera che quell’accordo ha recepito), infatti, dopo l’iniziale contratto triennale, un unico rinnovo quadriennale.

La regola sembrerebbe essere valida, sulla base degli impegni presi dall’Amministrazione nel corso delle trattative, solo per i contrattisti vincitori di una selezione pubblica.

I sindacati firmatari dell’intero pacchetto negoziale sostengono che l’accordo è migliorativo rispetto alla proposta dell’amministrazione che proponeva un solo rinnovo di tre anni. Ciò rappresenta un falso. Trascrivo, per chi non la conoscesse, la proposta ufficiale dell’amministrazione illustrata, anche per iscritto, nella riunione del 25 novembre 2011:

“previsione di un rinnovo di 36 mesi dei contratti a tempo determinato (…); impegno dell’Autorità di ricercare nel corso del predetto triennio possibili soluzioni e modalità che consentano una valorizzazione del personale a contratto, in particolare attraverso la previsione di riserve di posti nei concorsi pubblici o comunque attraverso il ricorso ad un secondo rinnovo dei contratti di lavoro per un ulteriore triennio, qualora al termine del triennio del primo rinnovo dovessero persistere le attuali condizioni di incertezza del quadro economico e finanziario”.

L’accordo firmato pertanto è peggiorativo rispetto alla proposta dell’Amministrazione. La Fisac-CGIL, tuttavia, ha ritenuto di sottoscriverlo. Perché? Forse non tutti sanno che senza la firma del sindacato maggioritario l’accordo non sarebbe stato idoneo a modificare il termine di soli 36 mesi previsto dalla legge. La CGIL doveva scegliere. O mantenere il punto di principio, al prezzo del mancato rinnovo dei contratti in scadenza, oppure firmare un accordo iniquo e consentire comunque ai colleghi di prolungare il rapporto di lavoro con il Garante. Abbiamo scelto la seconda strada, ma resta la grave responsabilità dei sindacati che hanno imposto la soluzione del limite settennale in un quadro di devastante incertezza economica.

Qualcuno ha parlato della possibilità che, in virtù di questo accordo, vengano banditi concorsi riservati al solo personale a contratto in modo da consentirne l’inserimento nei ruoli.

E’ bene chiarire alcuni aspetti della questione.

La pianta organica: è fissata per legge (art. 156, comma 2, del Codice) in 125 unità. Allo stato sono disponibili in pianta organica 6 posti da dirigente, 5 da funzionario, 4 da impiegato operativo, 1 da impiegato esecutivo. La “stabilizzazione” del personale a contratto può avvenire solo se siano presenti posti liberi in pianta organica. E’ di tutta evidenza che, con questi numeri, senza contare che il nuovo collegio potrà chiedere che venga trasferito in Autorità personale alle dipendenze di altre pubbliche amministrazioni (personale che potrà eventualmente usufruire dell’immissione successiva nei ruoli del garante) l’accesso di “un numero significativo di personale a contratto” è del tutto privo di prospettiva.

C’è di più. L’amministrazione, per effetto del comma 6 dell’art. 156 del Codice, è tenuta ad applicare l’art. 30 del d. lgs. 165/2001. Questa norma è stata di recente modificata e impone alle amministrazioni, prima di prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, di attivare le procedure di mobilità. Il significato della norma è di imporre alle amministrazioni pubbliche (e anche al Garante cui la norma si applica sicuramente per effetto del richiamo del Codice) un significativo risparmio di spesa complessiva consentendo l’immissione nei ruoli di personale proveniente da altre pubbliche amministrazioni, selezionato in virtù di procedure para-concorsuali. A noi sembra che ciò significhi la fine dei concorsi pubblici.

Concorsi riservati al solo personale al contratto e concorsi riservati al personale interno: al di là delle considerazioni esposte nel punto precedente, consigliamo la lettura della sentenza n. 108 del 1° aprile 2011 della Corte Costituzionale e dell’articolo 24  della riforma Brunetta. Decidete poi in autonomia se questo tipo di concorsi sono ancora ammissibili o meno e in che limiti. Se volete trovate un commento molto chiaro al seguente indirizzo http://www.direr.it/wp-content/uploads/Commento-a-sentenza-C.Cost_.-108_20111.pdf
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30 dicembre 2011 5 30 /12 /dicembre /2011 10:35

Alla fine è arrivato lo schiaffo. Sonoro e dirompente come quelli che elargiva Bud Spencer nei film di una ventina di anni fa. Il “tradizionale scambio di auguri” è stato ignorato dalla quasi totalità dei colleghi che hanno lasciato soli i quattro componenti, il segretario generale, alcune persone istituzionalmente obbligate e i firmatari della recente “operazione pasta e lenticchie”. Alla fine, circa una trentina di persone hanno mestamente alzato i calici in un’atmosfera che più che il Concerto di Capodanno evocava il Titanic.

Credo che se gli ingenui organizzatori del “tradizionale” avessero ripercorso, settimana per settimana, l’anno di lavoro al Garante, non avrebbero osato sperare in un commiato migliore. L’anno è cominciato con l’immotivato blocco degli scatti giuridici, poi è proseguito con l’ennesimo fallimento delle valutazioni, il dramma del protocollo, le turnazioni “mirate” di impiegati e funzionari, la soppressione delle indennità per le missioni estere, il ricatto dei lavoratori a contratto e, per finire, il fantastico accordo con il quale si svalutano le carriere, si tagliano i contratti dei lavoratori a tempo determinato, si discriminano i colleghi fuori ruolo e si gettano a mare gli impiegati operativi.

Chi è arrivato qui sette anni fa si vantava di essere persona capace di dialogare con i sindacati e con i dipendenti. I colleghi gli hanno fatto sapere che qui ha fallito su tutta la linea. Non si sono fatti bilanci nel corso del triste “tradizionale” perché un bilancio eloquente era già quella sala convegni fredda e vuota. Ma certo non possiamo dire che nel 2012 avremo un’Autorità più forte all’esterno e più coesa all’interno. Se il ruolo istituzionale si sarà impoverito saranno altri a dirlo; quello che noi possiamo dire è che, sul fronte interno, una regia dissennata delle relazioni sindacali ha colpito i lavoratori veri andando solo ad amplificare le sacche di inefficienza e di privilegio già esistenti. Siamo in ritardo su tutto, dalla corretta applicazione delle manovre Tremonti, alla completa attuazione della disciplina sulla sicurezza; dalla realizzazione di un sistema di valutazione, alla creazione di un meccanismo rapido per il riscontro alle istanze dei lavoratori. In tema di “indipendenza”, quella dell’Ufficio rispetto all’Autorità è stata definitivamente sepolta dall’ultimo accordo, che recepisce i voleri del vertice per ciò che riguarda specifiche figure di “fuori ruolo” (con un atteggiamento, come dicono i sindacati firmatari, “di grande attenzione”…). L’indipendenza dell’Autorità verso l’esterno ha spesso lasciato il passo all’interpretazione fai-da-te delle leggi e dei regolamenti e all’annullamento di molti fondamentali principi a tutela dei lavoratori.

Oggi quei lavoratori, dimenticati e sbertucciati persino dai sindacati firmatari, hanno reagito con la compostezza che è il loro marchio di fabbrica. Grazie no, sciur padrun, l’ultimo panettone te lo mangi da solo.

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10 novembre 2011 4 10 /11 /novembre /2011 11:54

 

E’ APPARSA NELLA BACHECA UIL UNA NOTA NELLA QUALE SI FA RIFERIMENTO A UN IPOTETICO DOCUMENTO CONGIUNTO FRA UIL STESSA E CGIL IN TEMA RINNOVO DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO.

AL RIGUARDO SI RAPPRESENTA, AL FINE DI FARE CHIAREZZA SU UNA NOTA DAGLI INTENTI EVIDENTEMENTE FUORVIANTI, CHE:

IL DIRETTIVO DELLA CGIL NON HA RICEVUTO NE’ IN DATA 7 NOVEMBRE NE’ IN ALTRA DATA ALCUNA MISSIVA DAI RAPPRESENTANTI UIL

IL DOCUMENTO A CUI SI ACCENNA NON E’ FRUTTO DI INIZIATIVA DELLA CGIL, NON E’ STATO REDATTO, NEANCHE IN PARTE, DALLA CGIL E ESPRIME POSIZIONI NON CONDIVISIBILI DALLA CGIL

GLI ORIENTAMENTI DELLA CGIL SULLA QUESTIONE DEI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO SONO BEN NOTI, RIPORTATI IN DOCUMENTI DISTRIBUITI AL PERSONALE E PUBBLICATI SUL BLOG AGENDINAROSSA.OVER-BLOG.IT

GLI ORIENTAMENTI DELLA UIL SONO ALTRESI’ BEN NOTI, ESPRESSI IN UNA RECENTE NOTA DI SEI PAGINE NELLA QUALE, FRA L’ALTRO, SI RAPPRESENTA CHE “LA POSIZIONE DELLA CGIL VA DENUNCIATA COME DEMAGOGICA E STRUMENTALE”

LA CGIL PARTECIPA ALLE TRATTATIVE CON LA PARTE PUBBLICA IN UN TAVOLO SEPARATO DALLA UIL

 

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26 ottobre 2011 3 26 /10 /ottobre /2011 19:31
Il Garante bandisce nuovi concorsi per funzionari con contratto a termine.
In tempi di crisi occupazionale sembrerebbe una bella notizia.
Peccato che per fare questi concorsi il Garante, con il garbo che lo contraddistingue, mette alla porta dodici giovani funzionari, fra ingegneri, giornalisti e avvocati, selezionati con concorso pubblico e inseriti in settori vitali dell'ufficio.
Li manda via perchè ha deciso di non rinnovare i loro contratti in scadenza, nonostante esista un accordo con i sindacati che lo consenta.
Li manda via mentre i quattro componenti di nomina politica hanno portato in sei anni nelle loro segreterie ben 126 collaboratori, assunti a chiamata diretta e quindi senza la benchè minima selezione.
Natale sarà tempo di regali, ma non per tutti.
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20 ottobre 2011 4 20 /10 /ottobre /2011 14:46

Alla fine si è dovuta muovere la CGIL regionale. 

Ha incontrato il Segretario generale e il tetragono Direttore delle risorse umane e ha strappato l'impegno di presentare al Collegio una alternativa all'immobilismo di questi giorni.

La CGIL ha infatti suggerito di richiedere (stavolta sì per una ragione valida) un parere al Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione al fine di stabilire, una volta per tutte, se l'accordo negoziale del dicembre 2004 sia o meno applicabile per consentire gli attuali rinnovi.

Si attende una scelta responsabile e lungimirante da parte del Collegio.

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4 ottobre 2011 2 04 /10 /ottobre /2011 00:07


Premettiamo. Il nostro parere è quello dei manovali del diritto, abituati a ragionamenti di grana grossa, ma ancora ci domandiamo perchè l'Amministrazione si affanni a richiedere ai sindacati il placet per rinnovare i contratti a tempo determinato di prossima scadenza.

Infatti, l'art. 36 del d. lg. n. 165/2001, che è la "finestra" che consente il lavoro a termine nella Pubblica Amministrazione, nella sua ultima e sofferta versione nulla dice in proposito e rimanda ad altro decreto legislativo, il 368 del 2001.

Ebbene, nel d.lg. 368/2001, la disciplina della proroga, prevista dall'art. 4, non ha subito modifiche nel corso del tempo e quindi ciò che vale oggi valeva anche nel dicembre 2004, quando la CGIL sottoscrisse gli accordi che si occupavano proprio di durata del contratto a tempo determinato.

L'unica modifca significativa della disciplina è intervenuta il 25 giugno 2008 con il famigerato primo "decreto Brunetta". Ed è una modifica "migliorativa" perchè consente ad un accordo sindacale di integrare i termini della successione dei contratti a tempo determinatostabiliti nell'art. 5 del d.lg. 368/2001.

 

Attenzione perchè il legislatore in questo caso usa la frase "fatte salve le diverse disposizioni di contratti collettivi...". A nostro modesto parere quel "fatte salve" sta a significare che sono da ritenersi validi anche gli accordi negoziali stipulati precedentemente all'entrata in vigore della norma (25 giugno 2008).

E vorremmo ricordare che l'accordo del 2004 si occupa anche della successione dei contratti a tempo determinato.

 Allora ci viene una domanda, anzi due, anzi tre.

Perchè l'Amministrazione vuole a tutti i costi siglare un nuovo accordo negoziale per rinnovare i contratti a tempo determinato se ne ha uno bell'e pronto e pienamente applicabile?

E quindi, chi è che sta giocando sulla pelle dei contrattisti?

 

E di quali?

 

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